Quanto la Luna illumina l’arte
a cura di Moontell
talk e musica dal vivo
11 Maggio 2024
ore 22:00
Moontell arriva a mare con un format che, tra arte e musica, regalerà al pubblico un’esperienza immersiva. Si potrà infatti danzare tra le stelle e i pianeti grazie ai visual spaziali di Matteo Urbani e la musica elettronica de i RUMORI FORTI, Ice B e Lalalush.
MOONTELL
Arte performativa e musica live:
dal connubio tra arte e musica nasce “Moontell”, un’esperienza immersiva dove artisti emergenti si incontrano per un momento di pura condivisione. Moontell non vuole essere un semplice evento ma un’esperienza completa per il pubblico e un’opportunità per gli artisti di poter condividere le proprie idee e la propria visione.
Ingresso gratuito, presto il link per iscriversi all’evento.
Come la Luna anche l’arte ti influenzerà psico-fisicamente: il concept ha l’ambizione di influenzare psico-fisicamente il pubblico proprio come le fasi lunari hanno la capacità di influenzare gli esseri umani. L’evento vuole avere lo stesso effetto sul pubblico, in modo che possa tornare a casa con nuove competenze sia culturali che sociali.
Line Up
ore 22.00
Intervista su “Forma Sinteresi” installazione esterna di Matteo Urbani e Marco Cesari
Apertura dalle 22:30 – 23:00
Live set & Live music – RUMORI FORTI
Dalle 23:00 – 1:00
Live set Ice B
Chiusura dalle 1:00 alle 2:00
Djset Lalalush
Forma Sinteresi – Installazione di Marco Cesari e Matteo Urbani
a cura del collettivo curatoriale MANDRA
Le celle frigorifere di Forma Sinteresi custodiscono un ricettacolo di vegetazione, muschi, terrari, apparati hardware, video ed immagini generate da intelligenza artificiale,
manipolando le proprietà fisiche attraverso un ciclo termodinamico che preleva calore da un ambiente interno per trasferirlo all’esterno.
Così come un server ha capacità di elaborare, stoccare e trasmettere dati utilizzando un ciclo input-output, gli scompartimenti di Forma Sinteresi seguono le stesse dinamiche ma con un ciclo materico. Le informazioni diventano quindi stati della materia, caldo e freddo, l’elaborazione dei dati diventa visiva attraverso l’oggettivazione di un ecosistema e lo stoccaggio stesso sotto forma di relazioni si traduce nella capacità di fotosintesi di una pianta che trasforma i fotoni in energia utile, la cui
trasmissione viene fissata dai minerali che la stessa vegetazione processa e che compongono gli hardware dell’intero apparato. Ma le informazioni in ingresso e in uscita non sono indipendenti, sono vincolate, vincolanti e dipendenti da un sistema sociale, politico e culturale in continua evoluzione, che sorpassa la coscienza collettiva e che influisce su interi ecosistemi attraverso lo sfruttamento delle materie prime.
In questo contesto Forma Sinteresi si pone quindi delle domande, su quali siano i limiti di queste interazioni, se ci possa essere possibilità di un equilibrio tra le stesse o se ci sia da sacrificare qualcosa per raggiungere un equilibrio comune. Non cerchiamo risposte, ma cerchiamo di semplificare le domande, racchiudere gli eventi in uno spazio oggettivo, non ambiguo, e che pone al suo interno una scala ridotta e metaforica degli eventi che non solo circondano la nostra presenza all’interno di ecosistemi complessi e ibridi ma sono anche componente attiva sotto forma di dati.
Marco Cesari e Matteo Urbani vengono da due background opposti ma che convergono su tematiche e su specifici aspetti formali. Questa è la loro prima collaborazione a livello artistico. Entrambi partono dallo studio degli ecosistemi, andando ad agire su livelli complementari attraverso l’utilizzo di elementi naturali, biologici, come muschi, legni e piante per poi sfociare in ambiti opposti quali le ricerche su terrarium e micro-ecosistemi di Marco o le sperimentazioni su intelligenza artificiale ed elementi hardware di Matteo. Elevare quindi tematiche interdisciplinari ma attuali, globali ma direttamente impattanti nella vita contemporanea, nel contesto quotidiano offerto da mare culturale urbano, vuole essere un punto di riflessione non consolatorio, bensì interrogante, in un dialogo che intercorre alla pari con i diversi punti di osservazione dei visitatori, distratti o meno dalla presenza di un ecosistema bio-tecnologico.

