Bioluminescenze
un progetto di Bruna Bonanno e GianMarco Porru

bioluminescenze è una fiaba multimediale il cui titolo trae origine dal fenomeno
chimico di radiazione luminosa di certi organismi presenti in natura, ad esempio
la lucciola. Questa – il cui fascino viene eletto a principio cardine della
drammaturgia e della scena – si erge a simbolo del quartiere di Baggio, luogo di
genesi e scrittura del progetto.
La nostra indagine si sviluppa nel tentativo di estendere il visibile oltre il reale,
interrogando e proponendo una rappresentazione possibile della periferia
attraverso il filtro e la prospettiva di una narrazione fantastica.
Sul palco, dentro stoffe variopinte, un’attrice racconta di Re Asino e Maga
Gentile, delle loro ambizione, ossessione per il potere e il controllo sul regno di
Bagg. Al ritmo dell’orgàn – che si dilata lungo l’intera performance proponendo
ritmi ora arcaici ora elettronici – la narrazione prosegue estendendosi in video.
Qui, compaiono coloro che abitano il regno di Bagg e che tentano di resistere a
governi in crisi, leggi improvvise, cambiamenti d’umore dei due regnanti,
sempre poco fedeli alle profondità e i misteri del territorio.
Una fiaba, dunque, per suggerire forme nuove, preservare scintille d’umanità – per
dirla con Didi-Hubermann.
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BIO
Bruna Bonanno (Catania, 1997) è una drammaturga, studiosa di filosofia di base
a Napoli. Nel 2018 si diploma al corso di Autore Teatrale alla Civica Scuola di
Teatro Paolo Grassi di Milano e nel 2020 consegue una laurea triennale in
Filosofia alla Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una tesi in Storia
dell’Estetica. Al momento, frequenta il corso magistrale di Filosofia
all’Università Federico II di Napoli. La sua ricerca si muove intorno al mondo
della fiaba, il quale viene eletto a principale strumento di osservazione,
comprensione e mutamento del reale.
GianMarco Porru (Oristano, 1989) è un artista visivo che vive e lavora a
Milano. Nel 2017 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Porta
avanti la ricerca nel campo dell’arte contemporanea prediligendo i linguaggi del
video, della performance e della fotografia. La sua ricerca è legata alle narrazioni
culturali e in particolare al racconto scritto e orale analizzato all’interno di
specifiche comunità.