L’8 marzo 2024 Voci di Periferia celebra presso Mare Culturale Urbano la Festa internazionale della donna con una serata musicale tutta la femminile improntata sulla sorellanza e la parità di genere: VDP Sista Power. Dalla dj alle cantanti alla presentatrice, voci da tutta Italia esprimeranno tanta energia in libertà dimostrando tutte le sfaccettature e la ricchezza dell’universo femminile. A completare l’evento ci sarà anche una mostra dell’artivista Cristina Donati Meyer.
LINE UP: Scate, Andromeda, Masaume Berry, Genny, Roxx, Jolanda Meli, Gaia Papadia, Linx Lynch, Emina, Idi, WOR, Zenra, La Pazz, Deb Rah, Ladila, Edone, Aura, Julie, Kawakami, Cinzia Martino.
Bio Cristina Donati Meyer
Cristina Donati Meyer ha frequentato prima l’Istituto d’Arte Rudolf Steiner e poi l’Accademia di Belle Arti di Milano. Classe 1985, co- fondatrice e promotrice dell’Associazione culturale artistica “M’Arte”, attivista di diverse associazioni umanitarie e ambientaliste e, dal 2007, ideatrice e curatrice delle mostre ospitate dallo “Spazio M’Arte” in zona Brera a Milano, è titolare, con altri colleghi artisti, dello studio artistico Artelier dei Navigli in Vicolo dei Lavandai a Milano. L’arte di Cristina è immersa a pieno titolo nella contemporaneità dei problemi sociali, delle questioni più scottanti e delle angosce della donna e dell’uomo contemporanei. E’ un’arte terapeutica, che aiuta l’artista a sopravvivere e a trasmettere sensazioni vitali. “Quando dipinge o quando si lancia in una performance, anche mettendo a rischio la propria incolumità, Cristina lo fa con pura incoscienza e spontanea naturalezza. Nelle sue opere si fondono diverse forme di comunicazione: dalla pittura alla foto, dalla rivitalizzazione di materiali di scarto alla tridimensionalità. Dipingere per Cristina non è un esercizio accademico o decorativo bensì una sorta di trasfigurazione in trance. La sua psico-arte è il frutto della mente e dello spirito che trasformano in colori, segni e figure, emozioni, sensazioni e rimandi ancestrali. E’ come se qualcuno , da una dimensione altra, le muovesse le mani, le spatole e i pennelli. Una sorta di arte medianica per cui l’artista non è da sola a creare. Nonostante le suggestioni mistiche, l’arte di Cristina è immersa a pieno titolo nella contemporaneità dei problemi sociali, delle questioni più scottanti e delle angosce della donna e dell’uomo contemporanei. La sua arte racconta di spiriti, di femminicidio, di sangue che gronda, di migranti morti in mare, di bombardamenti, di ambiente deturpato, di animali. Di barlumi di speranza, di amore e futuro”.
Ingresso libero e gratuito, birretta congliata!
